Le Fistole e Cisti Sacro-coccigee

Le Fistole e le Cisti sacro-coccigee (sinus pilonidalis) costituiscono una delle patologie più frequenti, che giungono all’osservazione del chirurgo.
Con maggior frequenza si presentano nei maschi ,specie se irsuti ,ma anche le donne, prevalentemente nell’adolescenza , possono manifestare queta patologia, con un rapporto di 1 a 3.

La malattia deriva da una infiammazione dei follicoli piliferi nella zona sacrale con penetrazione dei peli in profondità .

Possono generarsi dei fenomeni suppurativi con formazione di ascessi.
Anche microtraumi prolungati possono costituire un elemento scatenante per la genesi della patologia.

Inizialmente il paziente avverte un senso di peso e di fastidio nella regione sacro-coccigea a cui fa
seguito la formazione di una piccola tumefazione che può andare incontro ad una momentanea regressione ma, nella maggior parte dei casi evolve verso la formazione dell’Ascesso Sacrococcigeo, con dolenzia spiccata, rossore della parte a volte con rialzo febbrile.
Il più delle volte la raccolta suppurata si drena spontaneamente all’esterno con fuoriuscita di sangue e pus, in qualche caso è necessario l’intervento del chirurgo che tramite una incisione drena la raccolta.

Terapia Chirurgica

Tecnica Aperta:
consiste nell’asportazione di una losanga comprendente cute e tessuti sottostanti fino al piano sacrale.
E’ utile l’utilizzo di coloranti, tipo blu di metilene, che introdotti nei tragitti fistolosi all’atto chirurgico delimitano chiaramente quali sono le parti interessate dal fatto flogistico evitando cosi di asportare tessuto sano. Seguiranno medicazioni ravvicinate.

Tecnica Chiusa:
dopo l’asportazione dei tessuti ammalati viene effettuata la chiusura della cavità con punti staccati e con il posizionamento di un drenaggio.

Mettendo a confronto la due metodiche si è visto che con con la tecnica chiusa sono molto più frequenti le recidive e molto spesso alla rimozione dei punti avviene una diastasi della ferita per cui il proseguo è sovrapponibile alla tecnica aperta.

Nei soggetti particolarmente irsuti è consigliabile, dopo l’intervento, mantenere la zona circostante il solco intergluteo depilata per evitare recidive.