Chirurgia laparoscopica delle ernie

Con il termine ” ernia”, si intende la fuoriuscita di visceri o parte di essi attraverso un orifizio anatomico ,fisiologico o patologico .
L’ernia in regione inguinale si può suddividere in : Ernia inguinale , più frequente nell’uomo , ed ernia femorale o crurale più frequente nella donna .
E’ proprio il canale inguinale ha rappresentare un punto di debolezza della parete addominale.
Esiste un’ernia congenita già presente alla nascita e un ernia acquisita , che si forma in seguito ad un indebolimento della struttura muscolare e/o ligamentosa in prossimità dell’inguine.
In alcuni soggetti , esiste una predisposizione ereditaria .
L’ernia inguinale si presenta nel 4-5% degli adulti ,e di questi il 90% sono uomini, e la sua dimensione può essere piccola , media o grande .
Il sintomo più frequente è il dolore localizzato nella sede dell’ernia , con senso di peso specie se si è in posizione eretta .
Se in alcuni casi l’ernia inguinale non dà particolari segni di sofferenza ,in altre situazioni il dolore può essere importante o comunque molto fastidioso .
Il riposo e in particolare lo stare distesi, dopo aver ricercato la posizione più comoda, fa passare i sintomi in maniera quasi immediata .
Spesso il paziente giunge all’osservazione del chirurgo con una sintomatologia pressochè assente, dopo aver notato una tumefazione in sede inguinale , specie in stazione eretta .
Quando l’ernia si fa pregressivamente più estesa , la tumefazione che inizialmente si faceva sentire durante sforzi fisici o sotto colpi di tosse ,può rimanere presente continuamente specie in stazione eretta .
Le ernie più voluminose spesso possono diventare sempre esterne, non più riducibili in addome :
ERNIE IRRIDUCIBILI .
Un sintomo importante , che necessita di controllo medico urgente , è il dolore persistente in sede inguinale , che si intensifica con il passare delle ore, accompagnato da nausea e vomito saltuariamente da diarrea o da chiusura dell’alvo a feci e gas con impossibilità di ridurre l’ernia in addome .
Tutti questi segni identificano che ci troviamo in presenza di una gravissima complicanza: lo STROZZAMENTO.
Lo strozzamento è determinato dal fatto che l’ernia si impegna in un canale ristretto ,ma poi non riesce più ad uscire da questo restringimento.
L’irrorazione sanguigna venosa ostacolata provoca un rigonfiamento dei tessuti ( edema) che peggiora ulteriormente il ritorno venoso , iniziando un circolo vizioso che porta alla chiusura dei vasi arteriosi che nutrono il viscere erniato , portando ad una ischemia e necrosi ,in tempi brevi , del viscere stesso.
A questo punto è necessario eseguire un intervento d’urgenza, per evitare gravi conseguenze con quadri di peritonite e di setticemia ; spesso si rende necessaria una resezione di anse intestinali se la sofferenza vascolare del viscere è tale da aver creato una situazione di ”non ritorno”
La chirurgia erniaria ha fatto negli ultimi anni notevoli progressi, permettendo di ridurre in modo considerevole il tempo medio di permanenza in ospedale.
Il miglioramento e’ legato sia alla tecnica chirurgica, sia al tipo di anestesia, sia alle migliorate condizioni sanitarie generali ed a motivi culturali.
La riparazione con materiale protesico delle ernie, ha permesso di ridurre i tempi dell’intervento chirurgico, di ridurre lo stimolo doloroso hel post-operatorio, di ridurre la percentuale di recidive a distanza.
L’utilizzo del materiale protesico, infatti permette di chiudere il percorso d’uscita dell’ernia senza stirare i tessuti del paziente, questo accorgimento permette di avere solo UN dolore da taglio e hon da stiramento, che é molto più duraturo e continuo.

In anni recenti la chirurgia erniaria si e’ ulteriormeme arricchita con la:
TECNICA LAPAROSCOPICA
Questa tecnica consiste nel pratieare tre forellini sull’addome, attraverso cui vengono introdotti gli strumemi chirurgici e la videocamera.
Anche com questa metodica, dopo aver riposizionato il contenuto erniario in addome, si procede al posizionamemo di una rete per rinforzare la parete addominale.
Questo tipo di intervento offre notevoli risultati in termini di dolore e ripresa post-operatoria e di tenuta a distanza della rete.
L’ermioplastica per via laparoscopica otlre in alctmi casi notevoli vantaggi: ad esempio nelle ERNIE INGUINALI BILATERALI, presenti cioe’ sia a destra che a sinistra, in cui l’altemativa e seguire due interventi per via anteriore oppure un unico intervento con ampia incisione, con la via laparoscopiea possiamo riparare emrambi le ernie con le solite tre piccole incisioui.
Questa tecnica rappresema sicurameme il GOLD STANDARD ossia la metodica migliore nelle emie recidive, specie se plurirecidive e con la presenza di protesi precedemememe posizionate, perché evita di dover passare attraverso la cicatrice del pregresso intervento.
ll nostro gruppo tende ad ampliare le indicazioni a questo tipo di metodica, in altemativa all’intervento per via anteriore, anche perché sempre più spesso ci viene richiesto dai pazienti per i vantaggi sopra esposti.
Riteniamo inoltre che il chirurgo, che non sia abituato a trattare con frequenza l’ernia monolaterale non recidiva, per via lapariscopica, si possa trovare in difficoltà quando debba approcciare per questa via ernie complicate come le recidive, specie se reiterate, e ad allungare notevolmente i tempi operatori in caso di ernie bilaterali.
Ci vantiamo di essere uno dei centri italiani con il maggior numero di interventi eseguiti con questa metodica, anche grazie alla stretta collaborazione con il Dott. MOURET di Lione, uno dei padri della chirurgia laparoscopica.